Edizione 2017

Nel 2017 è stato assegnato il primo Premio Angelo Ferro alla Cooperativa Sociale QUID, realtà del veronese che produce abbigliamento favorendo l'inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

I cinque finalisti dell'edizione 2017 del Premio:

    • Associazione Avvocato di strada Onlus
    • Cooperativa Sociale QUID Onlus
    • Fondazione La Casa Onlus
    • Fondazione S. Elisabetta
    • Insieme soc. coop. sociale a r.l.

L’Associazione Avvocato di strada Onlus è un’organizzazione di volontariato nata a Bologna nel 2007 grazie a molti avvocati che dal 2001 tutelano gratuitamente in varie città italiani e stranieri senza dimora e donne vittime di tratta in gravi condizioni di disagio e senza riconoscimento dei diritti umani fondamentali. L’attività di tutela legale è gratuita e offerta a titolo volontario per affrontare problematiche giuridiche non facili e di rilevante interesse generale. Tra queste c’è il problema della residenza anagrafica che consente a molte persone di avere aiuti diversamente impensabili, l’iscrizione al servizio sanitario nazionale, l’accesso alle risposte del welfare locale, il diritto di voto attivo e passivo. Sono problemi che nascono spesso dalla perdita di lavoro, della casa, dall’uscita dal carcere, da separazioni, che portano molte persone a vivere in strada. Avvocato di strada Onlus è oggi lo studio legale più grande d’Italia con più di 700 volontari. Offrono tutela legale a persone e associazioni impegnate a vantaggio dei più deboli gestendo oltre 3000 pratiche annuali. I vantaggi personali e sociali sono notevoli e non gravano sulla spesa pubblica che anzi viene ridotta prevenendo molte emergenze umane e umanitarie.

La Cooperativa Sociale QUID Onlus opera nel territorio veronese, coinvolge lavoratori svantaggiati (in particolare donne) del Veneto e di altre regioni, in collaborazione con i servizi sociosanitari, Sert e carcere di Verona. Trasforma tessuti di qualità donati o ceduti a prezzo di stock da aziende italiane in prodotti a marchio QUID, realizzati con tecniche innovative di up-cycling nel pieno rispetto dei requisiti di sostenibilità ambientale e sociale. È made in Italy etico e di alta gamma, distribuito dalla cooperativa e da aziende prestigiose che commissionano accessori e capi di abbigliamento. Due terzi della forza lavoro è composta da persone svantaggiate (65%) con problemi di disabilità, tossicodipendenza, detenzione, vittime di tratta, violenza domestica. Nel 2016 il fatturato ha superato il milione di euro, più del doppio dell’anno precedente, occupando 60 persone, vendendo più di 20.000 capi di abbigliamento e 150.000 accessori. Sono risultati che nascono dal radicamento nel territorio e da una robusta rete di collaborazioni su scala nazionale tra enti no profit e profit, insieme capaci di produrre valore, innovando, includendo, sviluppando capitale sociale.

La Fondazione La Casa Onlus è specializzata in housing sociale e sviluppa soluzioni che valorizzano il patrimonio immobiliare pubblico e privato. Offre opportunità di integrazione a persone e famiglie con difficoltà abitative, in collaborazione con enti pubblici, enti religiosi, soggetti privati no profit. Nasce da un progetto condiviso con la Regione Veneto, le province di Padova, Venezia, Rovigo e molti comuni, insieme interessati a innovare la gestione del patrimonio immobiliare pubblico. L’azione si è allargata con acquisizioni di immobili, aree edificabili, siti di riqualificazione urbana, facendo strada a soluzioni basate sull’abitare sostenibile e inclusivo, messe a disposizione di persone e famiglie italiane e straniere. Gestisce 104 alloggi con soluzioni di housing sociale e co-housing, mettendo al centro il valore umano che fa la differenza anche in termini economici. Collabora con l’università di Padova per implementare soluzioni a basso consumo energetico, sostenibili e accessibili. Giovani, anziani, famiglie numerose in questo modo non subiscono più lo svantaggio, ma affrontano la sfida dell’abitare inclusivo con risultati di rilevante interesse sociale.

La Fondazione S. Elisabetta di Bolzano opera senza scopo di lucro a vantaggio di persone bisognose di aiuto. Offre servizi ad anziani, malati, persone con disabilità, in condizione di svantaggio sociale. L’obiettivo è sviluppare soluzioni di accoglienza residenziale di quinta generazione come definita dal KDA (Kuratorium Deutsche Altenhilfe) che in Germania promuove le soluzioni innovative capaci di qualificare la normalità della vita delle persone. Significa sostenere in tutti i modi possibili l’autonomia di vita delle persone valorizzando le loro capacità di autodeterminazione. Nella Fondazione S. Elisabetta ogni persona ha a disposizione uno spazio privato riconoscibile e personalizzato. L’esperienza degli ultimi anni ha evidenziato i benefici vitali conseguibili in termini di qualità di vita quotidiana a vantaggio di persone con deficit di varia natura. L’offerta è aperta in entrata e in uscita “da e verso” gli spazi di vita di tutti nella città. L’impatto sociale è molto interessante, come pure la sostenibilità economica, grazie alla convergenza di risorse pubbliche e private, ecclesiali e civili.

Insieme soc.coop.sociale a r.l. gestisce nel vicentino la filiera commerciale dei beni usati intercettando e valorizzando i rifiuti urbani nel pieno rispetto della normativa ambientale riducendoli e riutilizzandoli. La raccolta si estende dai centri comunali agli ingombranti a domicilio selezionando, igienizzando, riparando, destinando alla vendita al dettaglio e all’ingrosso, con opportunità di reinserimento lavorativo e sociale. Agisce in una rete collaborativa di aziende, centri raccolta, enti pubblici che promuovono il riuso nel mercato dell’usato. In questo modo vengono intercettate oltre 400 tonnellate annue di materiale, riducendo lo smaltimento e i processi industriali destinati al riciclo. I risultati sono ecologici e di eco-design, con lavori “verdi” e inclusivi. Una parte dei prodotti è destinata a persone a basso reddito e/o interessate a stili di vita sostenibili. Sono oltre 60 gli inserimenti lavorativi di persone che difficilmente avrebbero trovato lavoro nel mercato. Gli sviluppi sono promettenti grazie a forme di partenariato che contano di innovare ulteriormente gli attuali processi di smaltimento, distribuzione e riuso. I risultati economici e occupazionali crescono di anno in anno, come pure l’impatto sociale conseguito a vantaggio delle comunità locali.